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Il trasporto dell’idrogeno

I problemi principali dell’avere a che fare con l’idrogeno risiedono sia nello stoccaggio, sia nel trasporto di questa fonte di energia prodotta solitamente in maniera artificiale.

Lo stoccaggio e il trasporto possono effettuarsi con l’idrogeno allo stato gassoso o liquido, mentre un’alternativa a ciò è rappresentata dal deposito e dal trasporto dell’idrogeno tramite legami chimici. Come funziona il trasporto oggigiorno e quali problemi devono essere superati?

Il trasporto dell’idrogeno con l’aiuto degli autocarri

Se si ha la necessità di trasportare l’idrogeno, oggigiorno si ricorre solitamente agli autocarri per il trasporto su strada anche per quantità elevate, soprattutto se devono essere percorse brevi distanze, poiché in questo caso il trasporto su gomma offre dei chiari vantaggi sui costi.

Gli autocarri hanno una capacità fino a circa 1100 kg per il trasporto di idrogeno gassoso, che può essere trasportato con una pressione fino a 500 bar. In alternativa, l’idrogeno può essere trasportato anche allo stato liquido in condizioni di freddo, con una portata di più di 1000 kg di idrogeno.

Tuttavia il trasporto risulta non completamente privo di problematiche, poiché i container per il trasporto devono soddisfare alti requisiti.

Trasporto con condutture come alternativa

Gli idrogenodotti rappresentano una possibile alternativa al trasporto dell’idrogeno con degli autocarri adeguatamente muniti. In questo modo, in maniera molto simile al tradizionale metano, può verificarsi una fornitura continua al consumatore.

Ciò nonostante, la fornitura continua e i vantaggi annessi può essere assicurata con alti costi attraverso delle spese a livello progettuale e costruttivo in confronto al classico trasporto di idrogeno su strada. Risulta conveniente creare dei idrogenodotti a partire da un certo flusso giornalieri entro una determinata distanza.

Dipende sempre da quale sia il metodo di trasporto più conveniente, se su gomma o tramite condutture.

Un fattore importante per l’economia all’idrogeno

Attualmente non è ancora chiaro quale metodologia di trasporto e stato dell’idrogeno sia la più economica, dato che ci sono diverse opzioni:

  • Il trasporto dell’idrogeno gassoso
  • quello dell’idrogeno liquido
  • quello dell’idrogeno dopo aver subito una lavorazione chimica

Al momento si sta lavorando a diverse soluzioni che dovrebbero permettere un trasporto della fonte energetica nella maniera meno pericolosa possibile.

I problemi principali sono relativi agli alti standard di sicurezza che i container per l’idrogeno devono soddisfare e agli enormi pericoli che, ad esempio, possono presentarsi durante il trasporto, come gli incidenti, nei quali possono essere coinvolti altri veicoli carichi di idrogeno.

Si tratta quindi di trovare delle possibilità di trasporto senza che l’idrogeno sia sottoposto alla pressione estremamente alta o alle basse temperature.

Il legame dell’idrogeno ad un carrier

Attualmente si tenta in maniera promettente di legare chimicamente l’idrogeno ad un carrier organico per facilitarne il trasporto.

Il vantaggio in questo caso è che il prodotto finale non risulta essere né altamente esplosivo, né facilmente infiammabile, avendo naturalmente anche minori pericoli durante il trasporto.

Inoltre, non si ha nemmeno necessità di norme di sicurezza estremamente alte. Nel caso in cui l’idrogeno debba essere impiegato nella sua forma originaria una volta giunto a destinazione, è facile poterlo estrarre e usare.

Il trasporto tradizionale

L’idrogeno legato ad un carrier non necessita né di un’alta pressione, né di temperature di stoccaggio estremamente basse, in quanto viene caricato come i tradizionali carburanti in autocarri o in navi e trasportato facilmente. Le infrastrutture già disponibili potrebbero essere utilizzate per il trasporto dell’idrogeno legato chimicamente al carrier.

Conclusioni:

Il trasporto dell’idrogeno è per sua natura non completamente privo di problematiche.

Infatti il legame di questa fonte di energia ad altre sostanze chimiche possono rappresentare la soluzione, purché il processo della creazione del legame e di estrazione non renda disponibile molta energia aggiuntiva, poiché ogni processo chimico comporta un dispendio energetico noto che non dovrebbe essere sottovalutato.

Tuttavia, in confronto alle consuete spese di trasporto per l’idrogeno nel caso migliore questa spesa è solo relativamente modesta, per cui questa procedura rappresenta già un’alternativa interessante al trasporto dell’idrogeno in forma originaria.